Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 32180 del 17 novembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:32180PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di più delitti di rapina e furto, nonché al traffico di stupefacenti, sussiste quando vi sia un accordo criminoso tendenzialmente permanente o comunque stabile tra i partecipi, finalizzato al compimento di una serie indeterminata di delitti, con una preordinata suddivisione di ruoli e compiti tra i sodali. La partecipazione all'associazione può essere desunta da un complesso di elementi indiziari, quali intercettazioni telefoniche ed ambientali, tabulati telefonici, servizi di localizzazione satellitare, risultati di perquisizioni e sequestri, nonché dall'accertamento della commissione dei reati-fine, realizzati con modalità tipiche del gruppo criminale. Il giudice di merito ha il compito di valutare la sussistenza dell'elemento soggettivo del reato associativo in capo a ciascun imputato, sulla base di una complessiva disamina degli elementi probatori acquisiti. La Corte di Cassazione, in sede di legittimità, non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, se non in presenza di vizi logici evidenti nella motivazione. Inoltre, il giudice di merito deve motivare adeguatamente il diniego dell'applicazione della continuazione tra i reati commessi dal medesimo imputato, valutando se essi siano uniti da una programmazione criminosa preordinata rispetto alla specifica posizione dell'imputato, e non solo in relazione alle dinamiche dell'associazione. I reati di detenzione e porto in luogo pubblico o aperto al pubblico di un'arma clandestina non possono concorrere, rispettivamente, con i reati di detenzione e porto illegale, in luogo pubblico o aperto al pubblico, della medesima arma comune da sparo, salvo nei casi in cui i due fatti siano la conseguenza di una progressione criminosa. Infine, il giudice di merito deve motivare adeguatamente il contributo concorsuale dell'imputato nel reato, anche nella forma di un contributo agevolatore, senza limitarsi a presumere la sua consapevolezza circa l'esistenza dell'illecita attività.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DOVERE Salvatore - Presidente

Dott. FERRANTI Donatella - Consigliere

Dott. CAPPELLO Gabriella - Consigliere

Dott. RANALDI Alessandro - rel. Consigliere

Dott. PICARDI Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 04/07/2019 della CORTE APPELLO di CATANIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione sv…

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