Cassazione penale Sez. III sentenza n. 2315 del 24 gennaio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:2315PEN

Massima

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Il possesso di sostanze stupefacenti, anche se in modica quantità, integra il reato di detenzione ai fini di spaccio quando, sulla base di elementi oggettivi quali la modalità di confezionamento e di occultamento della droga, nonché il comportamento tenuto dal soggetto al momento del controllo, risulti che la sostanza non era destinata ad un uso esclusivamente personale. In tali casi, il giudice è tenuto a motivare in modo logico e congruo le ragioni per le quali ritiene provata la finalità di spaccio, senza che possano essere accolte censure meramente fattuali o valutazioni di inverosimiglianza, essendo sufficiente l'indicazione di elementi probatori specifici e concludenti, come la diretta constatazione da parte degli operanti della condotta criminosa. L'onere della prova grava sull'imputato, il quale non può sottrarsi alla responsabilità penale invocando una diversa ricostruzione dei fatti, non sorretta da elementi di riscontro oggettivi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. TERESI Alfredo - rel. Consigliere

Dott. FRANCO Amedeo - Consigliere

Dott. AMORESANO Silvio - Consigliere

Dott. RAMACCI Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Pi. Ro. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'Appello di Napoli;

in data 12.11.2009 che ha confermato la condanna alla pena di anni uno mesi sei di reclusione euro 3.000 di multa infintagli nel giudizio di primo grado per il reato di cui al Decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990, articolo 73, comma 1 bis;

Visti gli atti, la sentenza denunciata e il ricorso;

Sentita in pubblica udienza la relazione del Consigliere Dott. ((omissis));

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