Cassazione penale Sez. I sentenza n. 10828 del 30 marzo 2020

ECLI:IT:CASS:2020:10828PEN

Massima

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Il giudizio di pericolosità sociale ai fini dell'applicazione della misura di prevenzione della confisca di beni può essere formulato con riferimento a precedenti penali e procedimenti pendenti anche risalenti nel tempo, purché sia adeguatamente motivato il nesso tra tali elementi e l'attuale pericolosità del soggetto proposto, in relazione al periodo nel quale è stato acquisito il bene da sottoporre a confisca. Ai fini dell'accertamento della sproporzione tra il valore del bene confiscato e i redditi leciti del nucleo familiare, il giudice può legittimamente valorizzare l'esiguità delle fonti di reddito dichiarate e l'assenza di giustificazione della provenienza della provvista utilizzata per l'acquisto, anche in assenza di prova di specifiche attività illecite, quando tali elementi siano adeguatamente motivati nel provvedimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. BIANCHI Michele - rel. Consigliere

Dott. SARACENO ((omissis)) - Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - Consigliere

Dott. CAPPUCCIO Daniela - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 30/05/2019 della CORTE APPELLO di CATANIA;
udita la relazione svolta dal Consigliere BIANCHI MICHELE;
lette le conclusioni del PG Dott. ((omissis)) che ha chiesto la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con decreto depositato in data 1.2.2018 il Tribunale di Catania aveva applicato nei confronti di (OMISSIS) la misura di prevenzione della confisca di immobile sito in (OMISSIS), meglio in atti individ…

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