Cassazione penale Sez. II sentenza n. 26290 del 9 luglio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:26290PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere finalizzata alla contraffazione e al commercio di prodotti industriali con marchi contraffatti sussiste anche quando l'oggetto del traffico illecito non sia una sostanza stupefacente, ma merci di consumo, come capi di abbigliamento, in quanto la continuità e l'organizzazione del traffico illecito, a prescindere dalla natura della merce, integrano i requisiti oggettivi e soggettivi del delitto di cui all'art. 416 c.p. La giurisprudenza di legittimità ha infatti chiarito che, ai fini della configurabilità del reato associativo, non rileva la natura della merce illecitamente commercializzata, essendo sufficiente l'accertamento di un'organizzazione stabile e continuativa finalizzata alla commissione di più reati della stessa specie, a prescindere dalla liceità o meno dei beni oggetto di traffico. Pertanto, il fatto che i prodotti contraffatti non siano oggettivamente illeciti, come nel caso di stupefacenti, non esclude la sussistenza del reato di associazione per delinquere, qualora sia provata l'esistenza di un vincolo associativo tra i soggetti coinvolti nel traffico illecito, caratterizzato da stabilità, continuità e pluralità di reati della stessa specie. La giurisprudenza di legittimità ha inoltre precisato che, ai fini dell'integrazione del reato associativo, non è necessario che i singoli reati fine siano stati tutti consumati, essendo sufficiente l'accertamento di un programma criminoso comune e della sua concreta attuazione attraverso una pluralità di condotte illecite, anche se non tutte portate a compimento. Pertanto, il mero fatto che la merce contraffatta fosse oggetto di un normale rapporto commerciale, anziché di un'associazione criminosa, non esclude la configurabilità del reato di associazione per delinquere, qualora siano provati gli elementi oggettivi e soggettivi del reato, ovvero l'esistenza di un vincolo associativo stabile e continuativo finalizzato alla commissione di più reati della stessa specie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA Pietro Anton - Presidente

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

Dott. FUMU Giacomo - Consigliere

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Avv. Fot Basilio del foro di Torino nell'interesse di Na. Gi. , nato a (OMESSO);

e di Ru. Ma. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Torino, 2 sezione penale, in data 23/9/2009;

Sentita la relazione della causa fatta, in pubblica udienza, dal Consigliere Dr. Domenico Gallo;

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dr. Antonio Gialanella, il quale ha concluso …

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