Cassazione penale Sez. V sentenza n. 39253 del 28 settembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:39253PEN

Massima

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Il tentativo di reato si configura quando gli atti compiuti dall'agente, valutati ex ante in relazione alle circostanze di fatto e alle modalità della condotta, risultano idonei e univocamente diretti al compimento del delitto, a prescindere dalla distinzione tra atti preparatori ed esecutivi. Pertanto, la penetrazione notturna in un luogo, il rinvenimento di attrezzi atti allo scasso e l'accesso precedente per acquisire informazioni, costituiscono elementi convergenti che possono integrare il tentativo di furto, a prescindere dall'effettivo conseguimento del risultato delittuoso. La valutazione della sussistenza del tentativo non dipende dall'esito finale dell'azione, ma dall'idoneità causale e dall'univocità degli atti compiuti in relazione all'obiettivo perseguito, da accertarsi attraverso un giudizio prognostico ex ante sulle concrete modalità della condotta. Il principio di diritto affermato dalla giurisprudenza di legittimità, secondo cui il tentativo di reato si configura in presenza di atti idonei e univocamente diretti al compimento del delitto, indipendentemente dalla distinzione tra atti preparatori ed esecutivi, consente di punire condotte che, pur non avendo raggiunto la fase esecutiva del reato, risultano comunque pericolose per il bene giuridico tutelato dalla norma incriminatrice.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO ((omissis)) - Presidente

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - rel. Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto dal difensore di:
(OMISSIS), nato ad (OMISSIS);
(OMISSIS), nato ad (OMISSIS);
avverso la sentenza del 12/2/2013 della Corte d'appello di Perugia;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. DELEHAYE Enrico, che ha concluso per il rigetto dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata la Corte d'appello di Perugia, i…

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