Cassazione penale Sez. V sentenza n. 23245 del 9 giugno 2011

ECLI:IT:CASS:2011:23245PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la credibilità delle prove testimoniali, può legittimamente disattendere le dichiarazioni dei testi a discarico quando queste risultino in contrasto con le emergenze probatorie acquisite nel corso del dibattimento, in particolare con le dichiarazioni della persona offesa e di altri testimoni oculari, purché la motivazione sia logica e congruente. Inoltre, la mancata prova di circostanze fattuali addotte dalla difesa, come la data di effettiva aratura e semina del terreno, non può essere considerata decisiva ai fini dell'accertamento della responsabilità penale, qualora il giudice di merito abbia comunque ritenuto provati, sulla base di un complessivo apprezzamento delle risultanze processuali, i fatti costitutivi dei reati contestati all'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMATO ((omissis)) del 03/05/2 -

Dott. DUBOLINO ((omissis)) SENTE -

Dott. BEVERE ((omissis)) N. 1 -

Dott. PALLA Stefano rel. Consigliere REGISTRO GENER -

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G. Consigliere N. 36154/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) ZU. MA. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 7/2008 TRIBUNALE di ISERNIA, del 29/04/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 03/05/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. STEFANO PALLA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

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