Cassazione civile Sez. VI ordinanza n. 20907 del 11 ottobre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:20907CIV

Massima

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Il disconoscimento di una scrittura privata non è sufficiente a far venir meno l'efficacia probatoria attribuita dalla legge a tale documento, essendo necessaria la proposizione di una rituale querela di falso. Il disconoscimento e la querela di falso, infatti, sono istituti preordinati a finalità diverse e del tutto indipendenti tra loro: il primo mira a negare l'autenticità del documento, mentre la seconda postula il riconoscimento della scrittura e tende a eliminarne l'efficacia probatoria. Pertanto, qualora una parte intenda contestare la provenienza di una scrittura privata, non è sufficiente il mero disconoscimento, ma è necessario proporre la querela di falso, nel rispetto delle forme e dei termini previsti dalla legge, al fine di impedire che il documento acquisti efficacia probatoria. Il giudice, in assenza di una rituale querela di falso, non può disapplicare la presunzione di autenticità della scrittura privata di cui all'art. 2702 c.c.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA CIVILE

SOTTOSEZIONE 3

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FINOCCHIARO Mario - Presidente

Dott. MASSERA Maurizio - rel. Consigliere

Dott. SEGRETO Antonio - Consigliere

Dott. SPAGNA MUSSO Bruno - Consigliere

Dott. VIVALDI Roberta - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso 21470-2010 proposto da:

CA. PI. (OMESSO), elettivamente domiciliato in ROMA, VIA DEI GRACCHI 130, presso lo studio dell'avvocato MACRI' TERESINA, rappresentato e difeso dagli avvocati COTRONEO GIUSEPPE, SARACINO MICHELE, giusta mandato a margine del ricorso;

- ricorrente -

contro

CA. DI. RI. DE. RE. DI. SA. MA. SPA in persona del presidente e legale rappresen…

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