La proroga automatica delle concessioni demaniali marittime prevista dall'art. 199, comma 3, lett. b) del D.L. n. 34/2020, adottata in via emergenziale per ridurre gli effetti economici derivanti dalla diffusione del COVID-19, non trova applicazione alle concessioni rilasciate a titolo precario e non compatibili con le esigenze del pubblico uso, in quanto tali concessioni, alla loro scadenza, non richiedono l'indizione di una procedura selettiva per il rinnovo, dovendo l'amministrazione rientrare nella disponibilità dell'area per destinarla a un uso maggiormente rispondente all'interesse pubblico. Pertanto, il diniego di proroga di una concessione demaniale marittima rilasciata a titolo precario e in contrasto con la pianificazione urbanistica vigente è legittimo, così come l'ingiunzione di sgombero dell'area alla scadenza del titolo, in assenza di un valido diritto all'occupazione. L'omessa istruttoria di un progetto di ricollocazione dell'attività presentato dal concessionario a distanza di anni dalla scadenza della concessione non è censurabile, in quanto il concessionario non può vantare un interesse attuale e concreto alla sua definizione.