Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto da una società affidataria di un servizio di igiene urbana contro gli atti di risoluzione del relativo contratto di appalto e di affidamento temporaneo del servizio ad altro operatore, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. Il Giudice amministrativo è privo di giurisdizione in merito alla controversia relativa alla risoluzione del contratto di appalto per inadempimento dell'aggiudicatario, in quanto tale questione, afferendo esclusivamente alla fase esecutiva del rapporto contrattuale, rientra nella competenza del Giudice ordinario. 2. L'adozione di un'ordinanza contingibile e urgente per l'affidamento temporaneo del servizio di igiene urbana a seguito della risoluzione del precedente contratto è legittima, in quanto volta a fronteggiare una situazione di interruzione di un servizio essenziale, con conseguenti gravi emergenze igienico-sanitarie, che giustifica l'intervento extra ordinem dell'Amministrazione ai sensi dell'art. 50 del D.Lgs. n. 267/2000. 3. È irrilevante che il presupposto fattuale della criticità della situazione da fronteggiare sia rinvenibile nella risoluzione per inadempimento del contratto di appalto precedentemente stipulato, dovendo aversi riguardo, ai fini del riscontro dei presupposti per l'adozione di strumenti extra ordinem, al dato oggettivo della sussistenza di un reale e concreto pericolo per i cittadini derivante dall'interruzione di un servizio essenziale. 4. L'interesse della società ricorrente a partecipare ad una nuova procedura di gara per l'affidamento del servizio di igiene urbana è escluso, in quanto la stessa risulta inesorabilmente esclusa ai sensi dell'art. 80, comma 5, lett. c-ter, del D.Lgs. n. 50/2016, a seguito della risoluzione del precedente contratto per inadempimento.