Cassazione penale Sez. V sentenza n. 46546 del 15 dicembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:46546PEN

Massima

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Il reato di ingiuria sussiste quando la condotta offensiva, anche se riferita a fatti veri, risulta comunque lesiva della reputazione e dell'onore della persona offesa, senza che rilevi la conoscenza o meno da parte dell'imputato delle specifiche circostanze fattuali sottese all'addebito. L'esimente della provocazione, inoltre, non può essere riconosciuta quando l'entità dell'offesa arrecata dalla persona offesa risulti sproporzionata rispetto alla gravità dell'addebito mosso dall'imputato, anche in presenza di reciproche ingiurie di uso abituale tra le parti. Il giudice è tenuto a valutare attentamente la proporzionalità della reazione dell'imputato rispetto all'offesa subita, non potendo giustificare la condotta ingiuriosa sulla base di pregresse condotte offensive della persona offesa, se queste non risultano adeguatamente provate e comunque appaiono sproporzionate rispetto all'ingiuria contestata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazi - rel. Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MA. RO. FE. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 2/2009 TRIBUNALE di VARESE, del 29/04/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 19/09/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GRAZIA LAPALORCIA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. V. Monetti che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

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