Cassazione penale Sez. III sentenza n. 7215 del 24 febbraio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:7215PEN

Massima

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Il dolo del reato di detenzione di materiale pedopornografico può essere desunto dalla presenza di immagini e video di tale contenuto in diversi supporti informatici in uso all'imputato, nonché dalla circostanza che l'imputato abbia effettuato ricerche su internet riferibili a siti web contenenti materiale pedopornografico. La mera presenza di programmi di cancellazione dei file nel computer dell'imputato non è sufficiente a escludere la volontà di detenere il materiale illecito, in quanto tali programmi possono avere finalità diverse e non necessariamente funzionali all'eliminazione delle immagini contestate. Il giudice di merito, nel motivare la sussistenza dell'elemento soggettivo del reato, può legittimamente valorizzare il dato oggettivo della detenzione del materiale pedopornografico, senza essere vincolato a una specifica confutazione di ogni elemento difensivo, purché la motivazione risulti logica e adeguata. La mancata verifica della data di masterizzazione di un DVD contenente materiale pedopornografico non costituisce una prova decisiva ai fini del giudizio, qualora il reato risulti provato sulla base di altri elementi di prova, come il rinvenimento di analoghi contenuti in altri supporti informatici in uso all'imputato. Nell'applicazione della recidiva reiterata, il giudice di merito può legittimamente operare un aumento della pena base, purché tale aumento risulti correttamente calcolato in base ai parametri di legge e adeguatamente motivato, anche con riferimento alla gravità oggettiva del fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ANDREAZZA Gastone - Presidente

Dott. DI STASI Antonella - Consigliere

Dott. SEMERARO Luca - Consigliere

Dott. NOVIELLO Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. MACRI' Ubalda - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 11/03/2019 della corte di appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. NOVIELLO Giuseppe;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. SECCIA Domenico, che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio limitatamente al trattamento sanzionatorio e la dichiarazione di inammissibilita' nel resto.
RITENUTO IN FATT…

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