Il provvedimento di sospensione della licenza di pubblico esercizio adottato ai sensi dell'art. 100 T.U.L.P.S. ha la finalità non di sanzionare la condotta del gestore per avere consentito la presenza, nel proprio locale, di persone potenzialmente pericolose per l'ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini, bensì di impedire, attraverso la chiusura del locale, il protrarsi di una situazione di pericolosità sociale e quindi appare strumentale esclusivamente alla tutela della sicurezza dei cittadini. Tuttavia, l'obbligo di comunicazione di avvio del procedimento previsto dall'art. 7 della legge n. 241 del 1990 non può essere derogato in assenza di una specifica e adeguata motivazione in ordine alle ragioni di impedimento che richiedano l'immediata adozione del provvedimento, non essendo sufficiente una mera formula di stile. Pertanto, il provvedimento di sospensione della licenza di pubblico esercizio adottato ai sensi dell'art. 100 T.U.L.P.S. deve rispettare le garanzie procedimentali previste dalla legge n. 241 del 1990, a meno che non sussistano specifiche e motivate ragioni di impedimento che giustifichino l'immediata adozione del provvedimento, al fine di tutelare la sicurezza pubblica.