La revoca di un contributo pubblico concesso per il finanziamento di un programma di sviluppo rurale, a causa dell'inadempimento degli obblighi assunti dal beneficiario, rientra nella giurisdizione del giudice ordinario e non di quello amministrativo. Ciò in quanto, una volta ottenuto il contributo, le successive vicende relative all'utilizzo dello stesso e alla verifica dell'adempimento degli impegni assunti dal beneficiario coinvolgono posizioni di diritto soggettivo, che esulano dal potere di autotutela dell'amministrazione erogante e rientrano pertanto nella competenza del giudice ordinario. Solo i provvedimenti di ritiro del contributo, comunque denominati (revoca, decadenza), che contestano la mancanza dei requisiti oggettivi e soggettivi richiesti per la concessione del contributo medesimo, appartengono alla giurisdizione del giudice amministrativo in quanto espressione del potere di autotutela dell'amministrazione. Pertanto, nel caso di specie, la controversia relativa alla revoca del contributo concesso alla società ricorrente per il mancato adempimento degli obblighi assunti nell'ambito della misura 215 del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 rientra nella giurisdizione del giudice ordinario e non del giudice amministrativo.