Cassazione penale Sez. I sentenza n. 31042 del 21 giugno 2017

ECLI:IT:CASS:2017:31042PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale esigenza cautelare ai sensi dell'art. 274, lett. c), c.p.p., deve essere concreto e attuale, desunto da elementi fattuali e circostanziali che delineino una concreta e attuale possibilità di commissione di nuovi delitti della stessa specie, senza che sia sufficiente un mero giudizio prognostico di pericolosità sociale ancorato alla gravità del fatto e alle modalità della sua commissione. Tuttavia, tale pericolo può ritenersi sussistente anche in assenza di precedenti penali, ove la personalità dell'indagato, desunta dalle modalità e circostanze del fatto, evidenzi una totale incapacità di controllare i propri impulsi violenti e una propensione a reagire in modo sproporzionato e con l'uso di armi a fronte di situazioni di tensione, tali da rendere verosimile il rischio di reiterazione di condotte delittuose analoghe. In tale contesto, la scelta della misura cautelare più adeguata deve tenere conto della gravità del fatto, della sanzione astrattamente irrogabile e della prognosi negativa circa il rispetto di prescrizioni meno afflittive, senza che l'incensuratezza o le condizioni di salute dell'indagato siano di per sé sufficienti a escludere l'adeguatezza della custodia cautelare in carcere.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VECCHIO Massimo - Presidente

Dott. TARDIO Angela - rel. Consigliere

Dott. MANCUSO Luigi Fabrizio - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza del 29/01/2016 del Tribunale di Palermo;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Angela Tardio;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Orsi Luigi, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 29 gennaio 2016 il Tribunale di Palermo, costituito ai sensi …

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