Cassazione penale Sez. I sentenza n. 37221 del 5 settembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:37221PEN

Massima

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Il provvedimento di confisca definitiva di un bene, adottato nell'ambito di un procedimento di prevenzione patrimoniale, è opponibile ai terzi che non abbiano dimostrato di essere titolari di un diritto reale sul bene confiscato al momento dell'esecuzione del sequestro. L'eventuale possesso prolungato del bene da parte del terzo non è sufficiente a far riconoscere un diritto di proprietà per usucapione, in quanto il sequestro di prevenzione determina un vincolo di destinazione pubblicistica che impedisce il maturare di tale diritto. Inoltre, la mancata produzione di idonea documentazione comprovante l'esistenza di un diritto di credito del terzo nei confronti del proprietario del bene confiscato, esclude la possibilità di far valere tale posizione nell'ambito dell'incidente di esecuzione, fermo restando la facoltà di richiedere il riconoscimento di un eventuale credito ai sensi dell'art. 936 c.c. nei confronti del soggetto pubblico titolare del diritto di proprietà sul bene confiscato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO Maria Cristina - Presidente

Dott. NOVIK Adet Toni - Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella Patrizi - Consigliere

Dott. CASA Filippo - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 85/2011 TRIBUNALE di REGGIO CALABRIA, del 16/01/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. RAFFAELLO MAGI;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. Izzo G. che ha chiesto la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.

IN FATTO E IN DIRITTO

1. Con provvedimento emesso in data 16 gennaio 2013 il Tribunale di Reggio Calabria, Sezione Misure di Prevenzione, dichiarava inammissibi…

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