Il provvedimento di revoca delle agevolazioni concesse da un ente gestore di un fondo di garanzia a favore di una società beneficiaria è legittimo qualora si fondi su una valida informazione interdittiva antimafia adottata dalla competente autorità prefettizia, anche se successiva all'avvio del procedimento di revoca. Il termine di 90 giorni previsto dalle disposizioni operative del fondo per l'adozione del provvedimento di revoca non ha carattere perentorio, sicché il suo mancato rispetto non determina l'illegittimità dell'atto. La concessione del controllo giudiziario ex art. 34-bis del d.lgs. n. 159/2011 sospende gli effetti dell'informazione interdittiva, ma la successiva revoca di tale misura fa venir meno tale effetto sospensivo, legittimando la revoca delle agevolazioni. L'art. 92, comma 3, del d.lgs. n. 159/2011, che prevede la salvezza del pagamento del valore delle opere già eseguite e il rimborso delle spese sostenute per l'esecuzione del rimanente, nei limiti delle utilità conseguite, si applica in via eccezionale e restrittiva ai soli contratti di appalto di lavori, servizi e forniture, non anche ai finanziamenti pubblici, per i quali non sussiste in capo al beneficiario alcuna posizione di affidamento meritevole di tutela.