Cassazione penale Sez. V sentenza n. 48617 del 24 ottobre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:48617PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso si configura quando gli associati, pur essendosi dati un programma che, quanto a fatti specificamente delittuosi, presenti limitazioni, siano tuttavia mossi da concorrenti finalità comprese fra quelle previste dalla norma incriminatrice e adottino, per la realizzazione di quel programma e delle altre eventuali finalità, i particolari metodi descritti dalla stessa norma, avvalendosi della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento ed omertà che ne deriva. La sussistenza dell'associazione mafiosa può prescindere dal rilievo, anche indiretto e indiziario, dei delitti-scopo, essendo sufficiente la prova dell'adozione dei metodi tipici della criminalità organizzata di stampo mafioso, quali il controllo del territorio, l'esercizio di attività economiche attraverso condotte estorsive, l'imposizione di un regime di controllo interno degli associati e la proiezione esterna di una forza intimidatrice idonea a determinare uno stato di soggezione e di omertà non solo nei confronti degli onesti cittadini, ma anche di coloro che abbiano intenti illeciti, costringendoli ad aderire al sodalizio criminale. Pertanto, il giudice di merito, nel valutare la sussistenza del reato di associazione mafiosa, deve esaminare complessivamente tutti gli elementi indiziari, senza limitarsi alla sola verifica della gravità indiziaria in relazione ai singoli reati-fine contestati, essendo sufficiente che emerga il collegamento della nuova struttura territoriale con quella "madre" del sodalizio di riferimento e che il modulo organizzativo presenti i tratti distintivi del predetto sodalizio, lasciando concretamente presagire una già attuale pericolosità per l'ordine pubblico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. SCOTTI Umberto - rel. Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V. - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI FIRENZE;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 19/03/2018 del TRIBUNALE LIBERTA' di FIRENZE;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. SCOTTI UMBERTO LUIGI CESARE GIUSEPPE;
sentite le conclusioni del Sostituto Procuratore Generale Dott. LIGNOLA FERDINANDO che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso;
udito il difensore, avv. (OMISSIS) in sostituzione dell'avv. (OMISSIS…

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