Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 39296 del 2 novembre 2021

ECLI:IT:CASS:2021:39296PEN

Massima

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La retrodatazione della decorrenza del termine di custodia cautelare, prevista dall'art. 297 comma 3 c.p.p., opera solo se i fatti oggetto della seconda ordinanza cautelare siano desumibili dagli atti del relativo procedimento prima del rinvio a giudizio per quelli oggetto della prima ordinanza. Tale desumibilità non si realizza con la mera conoscenza o conoscibilità dei fatti, ma richiede la sussistenza di una situazione indiziaria di tale gravità e completezza da legittimare l'adozione della misura cautelare, situazione che deve essere stata recepita dall'autorità inquirente in tempo utile. L'onere di dimostrare la sussistenza di tali presupposti grava sulla parte che invoca l'applicazione della retrodatazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. COSTANTINI Antonio - Consigliere

Dott. ROSATI Martino - rel. Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

Dott. RICCIO Stefania - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza emessa il 06/05/2021 dal Tribunale di Catania;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. LORI Perla, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore del ricorrente, avv. (OMISSIS), che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Attraverso il…

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