Il decorso del termine di 75 giorni previsto dalla legge regionale per il rilascio del permesso di costruire comporta l'assenso tacito dell'amministrazione comunale, senza che sia necessario un provvedimento espresso di accoglimento della domanda. Tuttavia, il conseguimento del titolo edilizio per silenzio-assenso non esclude la possibilità per l'amministrazione di adottare successivi provvedimenti di secondo grado, anche di natura demolitoria, qualora accerti l'illegittimità dell'attività edilizia. Pertanto, l'interessato non può pretendere, in via anticipata rispetto al completamento della fattispecie procedimentale, l'adozione di un provvedimento espresso di accoglimento della domanda, in quanto la sua posizione giuridica non si differenzia sostanzialmente da quella di chi abbia ottenuto un titolo edilizio espresso, parimenti soggetto a possibili provvedimenti di secondo grado. Inoltre, il mancato rispetto del termine di 90 giorni previsto per l'approvazione del piano di utilizzo dei materiali di scavo non impedisce la gestione di tali materiali secondo quanto previsto nel piano, purché nel rispetto della normativa vigente, non sussistendo in capo all'amministrazione un obbligo di provvedere entro il termine indicato. Infine, la domanda risarcitoria può essere proposta dalla società interessata solo successivamente all'eventuale annullamento in autotutela del titolo edilizio tacitamente assentito, non essendo possibile la sua trattazione nell'ambito del presente giudizio avverso il silenzio.