Cassazione penale Sez. V sentenza n. 13035 del 17 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:13035PEN

Massima

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La legittima difesa può essere riconosciuta quando l'imputato, costretto dalla necessità di difendere la propria incolumità personale dal pericolo attuale di un'offesa ingiusta, abbia leso l'integrità fisica della parte offesa. Tuttavia, tale ricostruzione deve essere adeguatamente motivata dal giudice, con riferimento specifico alle risultanze probatorie, senza ricorrere a valutazioni apodittiche o generiche. Inoltre, qualora emerga che sia stata la parte offesa a subire l'aggressione iniziale, il suo intervento per difendere l'incolumità di un terzo può essere considerato legittimo e scriminato ai sensi dell'art. 52 c.p., a prescindere dalla valutazione della proporzionalità della reazione. Il giudice è pertanto tenuto a una puntuale analisi delle circostanze fattuali, al fine di accertare correttamente la dinamica degli eventi e l'applicabilità delle cause di giustificazione invocate.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. SCOTTI ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
nei confronti di:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 17/09/2015 del TRIBUNALE di AVELLINO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 11/01/2017, la relazione svolta dal Consigliere ((omissis))GI SCOTTI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha concluso chiedendo dichiararsi inammissibile il ricorso.
R…

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