Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 15740 del 9 aprile 2018

ECLI:IT:CASS:2018:15740PEN

Massima

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Il dolo del reato di danneggiamento si configura anche quando l'agente, pur avvisando la persona offesa del proprio intento di modificare le condizioni di accesso all'immobile, agisce consapevolmente e arbitrariamente, senza alcuna legittima ragione, in violazione del diritto di godimento altrui. La titolarità di un diritto reale minore, come l'usufrutto, su un immobile costituisce un interesse giuridicamente rilevante ai fini della configurazione del reato, a prescindere dalla sua effettiva sussistenza, essendo sufficiente che tale diritto sia stato dedotto in giudizio dalla persona offesa. Inoltre, la mancata richiesta di nuove audizioni testimoniali da parte della difesa non preclude al giudice di valutare criticamente la credibilità e la coerenza delle testimonianze acquisite, al fine di accertare la responsabilità penale dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - rel. Consigliere

Dott. COSTANTINI Antonio - Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 02/03/2017 della CORTE APPELLO di PALERMO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. CAPOZZI ANGELO;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. SPINACI SANTE, che ha concluso per l'annullamento senza rinvio per prescrizione.
Udito il difensore avv. (OMISSIS) che si e' riportato ai motivi.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIR…

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