Tribunale Amministrativo Regionale Lombardia - Milano sentenza n. 642 del 2014

ECLI:IT:TARMI:2014:642SENT

Massima

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Il provvedimento interdittivo antimafia emesso dalla Prefettura nei confronti di un'impresa deve essere adeguatamente motivato, con puntuale indicazione degli elementi indiziari che comprovino, secondo il criterio della "qualificata probabilità", l'esistenza di tentativi di infiltrazione mafiosa. L'Amministrazione non può fondare l'adozione di un provvedimento interdittivo su un quadro indiziario ritenuto inizialmente insufficiente, senza dare conto delle ragioni del diverso esito procedimentale. Inoltre, l'annullamento giurisdizionale di un provvedimento interdittivo comporta il ripristino della situazione precedente, con la conseguente riammissione dell'impresa nelle "vendor list" e l'emissione di una nuova informativa liberatoria, senza che sia necessaria l'adozione di un ulteriore provvedimento di revoca o annullamento della precedente interdittiva.

Sentenza completa

N. 01082/2013
REG.RIC.

N. 00642/2014 REG.PROV.COLL.

N. 01082/2013 REG.RIC.

N. 01699/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1082 del 2013, integrato da motivi aggiunti, proposto da:
P.A.T.O. s.r.l., rappresentata e difesa dagli avv.ti ((omissis)), ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio di quest’ultima in Milano, Via M. Buonarroti, 39

contro

Ministero dell'Interno, rappresentato e difeso dall'Avvocatura distrettuale dello Stato, presso i cui uffici è domiciliato
ex lege
in Milano, Via Freguglia, 1;
SNAM Rete Gas S.p.A., rappresentata e difesa dagli avv.ti ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio di quest’ultimo in Milano, Via Se…

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