Il permesso di soggiorno per attesa occupazione, previsto dall'art. 22, comma 11, del D.Lgs. 25 luglio 1998, n. 286, ha una durata massima di un anno, non rinnovabile, ma prorogabile discrezionalmente dall'Amministrazione competente. Scaduto tale termine, anche tenuto conto delle proroghe legislative disposte in ragione dell'emergenza epidemiologica COVID-19, il diniego di rinnovo del permesso di soggiorno è legittimo qualora il richiedente non dimostri di rientrare nelle previsioni di inclusione sociale di cui all'art. 5, comma 5, del D.Lgs. 286/1998, ovvero di avere legami familiari nel territorio dello Stato o di aver esercitato il diritto al ricongiungimento familiare, nonché di disporre di adeguate fonti di sostentamento. L'Amministrazione, nel provvedere al diniego, è tenuta a fornire una motivazione idonea e sufficiente a giustificare la propria determinazione.