Cassazione penale Sez. V sentenza n. 25712 del 6 luglio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:25712PEN

Massima

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Il diritto di critica, pur consentendo l'utilizzo di espressioni oggettivamente offensive, non può mai trasmutare in una gratuita e immotivata aggressione della reputazione altrui, né tantomeno accompagnarsi a forme di attacco personale o a esortazioni all'aggressione del destinatario delle critiche. Affinché la critica rientri nell'esimente del diritto di critica, essa deve mantenersi entro i limiti della correttezza formale e della stretta funzionalità alla finalità di disapprovazione, senza eccedere in una incontinenza espressiva che, anche in un contesto di confronto di idee, riveli una consapevole volontà di ledere la reputazione del soggetto criticato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 16/07/2020 della CORTE APPELLO di BOLOGNA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere DE MARZO GIUSEPPE;
lette le conclusioni del Procuratore generale, Dott. PICARDI ANTONIETTA, la quale ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 16/07/2020 la Corte d'appello di Bologna ha confermato la decisione di primo grado che aveva co…

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