Cassazione penale Sez. V sentenza n. 15718 del 9 aprile 2018

ECLI:IT:CASS:2018:15718PEN

Massima

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La legittima difesa richiede il concorso di due presupposti essenziali: un'aggressione ingiusta e una reazione proporzionata. Il pericolo attuale di offesa ingiusta deve essere concreto e imminente, tale da rendere necessaria l'immediata reazione difensiva, senza poter ricorrere a mezzi meno estremi. La sproporzione tra l'offesa subita (un ombrello) e la reazione a mano armata esclude la legittima difesa, anche in assenza di un pericolo attuale e concreto per l'incolumità dell'agente. L'errore scusabile sulla sussistenza dei presupposti della legittima difesa putativa presuppone una giustificata persuasione dell'agente, non fondata su meri stati d'animo soggettivi. Il giudizio di tenuità del fatto, ai fini dell'esclusione della punibilità, richiede una valutazione complessiva delle modalità della condotta, del grado di colpevolezza e dell'entità del danno o pericolo, senza che la mera sproporzione tra offesa e reazione possa di per sé integrare tale causa di non punibilità. La confisca dell'arma utilizzata per il reato è obbligatoria, a prescindere dalla revoca del porto d'armi, in ragione della sua intrinseca pericolosità e della concreta possibilità di un suo riutilizzo. La liquidazione equitativa del danno morale non richiede l'analitica indicazione dei criteri di calcolo, essendo sufficiente il richiamo alle circostanze fattuali che hanno fondato la valutazione del giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. TUDINO Alessandrina - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 26/01/2017 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. PAOLA BORRELLI;
udito il Sostituto Procuratore generale Dr. LORI PERLA, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza emessa in data 26 gennaio 2017, la Corte di appello di Milano riformava parzialmente con concessione delle circostanze attenuant…

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