Il giudice dell'esecuzione, nell'esaminare l'istanza di revoca di una sentenza di condanna divenuta irrevocabile, deve verificare attentamente se i motivi di annullamento senza rinvio della sentenza di condanna dei coimputati, pronunciata dalla Corte di Cassazione per insussistenza del fatto, siano di carattere esclusivamente personale oppure estensibili anche al condannato istante. A tal fine, il giudice dell'esecuzione deve acquisire d'ufficio tutti i documenti e le informazioni necessarie, inclusi i ricorsi per cassazione proposti dai coimputati e le relative motivazioni, al fine di valutare se sussistano i presupposti per l'effetto estensivo dell'impugnazione ai sensi dell'art. 587 c.p.p. Qualora ritenga di non poter effettuare tale valutazione per carenza di documentazione, il giudice dell'esecuzione può disporre la sospensione dell'esecuzione ai sensi dell'art. 670 c.p.p., al fine di acquisire gli atti necessari. Il mancato espletamento di tali attività istruttorie e di verifica da parte del giudice dell'esecuzione integra una violazione di legge, in quanto abdica ai poteri officiosi previsti dagli artt. 666, comma 5, e 670 c.p.p.