Cassazione penale Sez. III sentenza n. 35315 del 29 settembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:35315PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esaminare il ricorso avverso l'ordinanza di conferma della misura cautelare della custodia in carcere, deve verificare la congruenza della motivazione del provvedimento impugnato in ordine alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari, senza poter procedere a una rivalutazione delle risultanze istruttorie. La pericolosità sociale dell'indagato, desunta dalla gravità del reato, dalle modalità della condotta e dalla abitualità della stessa, costituisce presupposto positivo per l'applicazione della misura cautelare restrittiva e impedisce la concessione del beneficio della sospensione condizionale della pena, in quanto esclude qualsiasi prognosi favorevole in ordine al futuro comportamento dello stesso. Né la valutazione del giudice circa la concedibilità del beneficio della sospensione condizionale può tenere conto delle opzioni dell'indagato per riti alternativi, trattandosi di evenienze processuali future ed incerte.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. SQUASSONI Claudia - Consigliere

Dott. LOMBARDI Alfredo M. - Consigliere

Dott. RAMACCI Luca - Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ni. Br. , nato in (OMESSO);

Di. Mi. , nato in (OMESSO);

Avverso la ordinanza resa dal Tribunale di Roma il 3/1/2011;

Visti gli atti, la ordinanza ed il ricorso;

Udita la relazione svolta in udienza dal Consigliere Dr. Santi Gazzara;

Udito il Pubblico Ministero in persona del sostituto Procuratore Generale, Dr. Mazzotta Gabriele, il quale ha concluso per la inammissibilita'.

RITENUTO IN FATTO

Il Gip pr…

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