Cassazione penale Sez. V sentenza n. 33218 del 23 agosto 2012

ECLI:IT:CASS:2012:33218PEN

Massima

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Il dolo del delitto di falsità ideologica in atto pubblico, di cui all'art. 483 c.p., è integrato dalla volontà cosciente e non coartata di compiere il fatto, con la consapevolezza di agire contro il dovere giuridico di dichiarare il vero. Pertanto, la mera disattenzione o negligenza nell'effettuare la dichiarazione non veritiera non è sufficiente a integrare l'elemento soggettivo del reato, non essendo prevista nel vigente sistema la figura del falso documentale colposo. Inoltre, l'art. 483 c.p. ha natura di norma in bianco, che richiede il collegamento con una diversa norma, anche di carattere extrapenale, che conferisca attitudine probatoria all'atto in cui confluisce la dichiarazione non veritiera, così dando luogo all'obbligo per il dichiarante di attenersi alla verità. In tal senso, l'autocertificazione prevista dal D.P.R. n. 445/2000 svolge la funzione di norma integratrice del precetto penale, attribuendo efficacia probatoria ai fini amministrativi alla dichiarazione del privato di provare i fatti attestati, e così collegando l'efficacia probatoria dell'atto al dovere dell'istante di dichiarare il vero. Infine, in applicazione dei termini di cui agli artt. 157 e 161 c.p., come novellati dalla legge n. 251/2005, il reato di falsa dichiarazione sostitutiva di certificazione si prescrive nel termine di sette anni e sei mesi dalla data di commissione del fatto, senza che tale normativa violi il dettato costituzionale, come affermato dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SANDRELLI Gian Giacomo - Presidente

Dott. BRUNO Paolo Antoni - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - rel. Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 3669/2010 CORTE APPELLO di BARI, del 11/04/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 31/05/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GERARDO SABEONE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. SPINACI Sante che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. La Corte di Appello di Bari, con sentenza dell…

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