Il provvedimento amministrativo di rinnovo dell'autorizzazione all'esercizio di un impianto di messa in riserva e deposito preliminare di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi è illegittimo qualora introduca un divieto di ingresso di rifiuti "trasportati da ditte terze autorizzate" senza adeguata motivazione e senza che tale limitazione risulti contenuta nell'originaria autorizzazione. L'Amministrazione ha l'obbligo di collaborare con il giudice amministrativo nell'istruttoria, fornendo gli atti e i documenti richiesti, e il suo rifiuto ingiustificato di ottemperare agli incombenti istruttori disposti dal giudice legittima il giudice a desumere argomenti di prova dal contegno processuale della stessa Amministrazione. In assenza di elementi probatori contrari forniti dall'Amministrazione, il giudice è pertanto legittimato a ritenere provati i fatti allegati dalla parte ricorrente in ordine alla circostanza che nell'originaria autorizzazione non vi fossero ragioni ostative al conferimento di rifiuti da parte di ditte terze autorizzate. Il provvedimento amministrativo che introduce un divieto di conferimento di rifiuti da parte di ditte terze autorizzate, senza adeguata motivazione e senza che tale limitazione risulti contenuta nell'originaria autorizzazione, è pertanto illegittimo per difetto di motivazione e di istruttoria.