Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 16886 del 17 aprile 2019

ECLI:IT:CASS:2019:16886PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso deve essere desunta da indicatori fattuali gravi, precisi e concordanti, che consentano di inferire logicamente l'effettiva appartenenza del soggetto al sodalizio, con riferimento a specifici elementi sintomatici quali i comportamenti tenuti nelle fasi di "osservazione" e "prova", l'affiliazione rituale, l'investitura della qualifica di "uomo d'onore", la commissione di delitti-scopo, oltre a molteplici e significativi facta concludentia, idonei a dare la sicura dimostrazione della costante permanenza del vincolo associativo, con puntuale riferimento allo specifico lasso temporale considerato dall'imputazione. Inoltre, il giudice ha l'obbligo di motivare puntualmente in ordine alla rilevanza del periodo di tempo trascorso dalla ipotizzata commissione del fatto, valutando sia la connotazione del sodalizio criminale che il ruolo rivestitovi dall'indagato, al fine di accertare l'esistenza e l'attualità delle esigenze cautelari. Pertanto, la mera corresponsione di assegni da parte di una società riconducibile all'associazione, senza un'adeguata ricostruzione del ruolo specificamente assunto dall'indagato all'interno del sodalizio e della sua perdurante attualità, non è sufficiente a integrare il requisito della gravità indiziaria ai fini dell'applicazione di una misura cautelare per il reato di partecipazione ad associazione mafiosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - rel. Consigliere

Dott. AMOROSO Riccardo - Consigliere

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 23/11/2018 del TRIB. LIBERTA' di MESSINA;
udita la relazione svolta dal Consigliere GAETANO DE AMICIS;
sentite le conclusioni del PG LUIGI ORSI che chiede il rigetto del ricorso.
Udito il difensore, avvocato (OMISSIS) del foro di MESSINA, in difesa di (OMISSIS), anche in sostituzione dell'avvocato (OMISSIS) del foro di MESSINA, che si riporta e insiste nell'accoglimento dei motivi di ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ord…

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