Cassazione penale Sez. I sentenza n. 3611 del 1 febbraio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:3611PEN

Massima

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Il sequestro preventivo finalizzato alla confisca ex art. 240-bis c.p. e art. 416-bis, comma 7, c.p. richiede, quale imprescindibile presupposto, l'esistenza di un rapporto specifico e stabile tra il bene da sequestrare e il reato presupposto, anche quando per quest'ultimo sia prevista la confisca obbligatoria. Il giudice deve pertanto motivare in modo congruo e logico sulla concretezza e attualità del periculum in mora, ossia del pericolo che la libera disponibilità dei beni possa aggravare o protrarre le conseguenze del reato o agevolare la commissione di altri reati, senza poter desumere tale pericolo dalla mera sproporzione tra il valore dei beni e i redditi dichiarati. L'omissione di tali valutazioni rende la motivazione del provvedimento di sequestro preventivo sostanzialmente mancante, rendendo necessario un nuovo pronunciamento da parte del giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TARDIO Angela - Presidente

Dott. BINENTI Roberto - Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del Tribunale del riesame di Catanzaro in data 30/3/2021;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere RENOLDI Carlo;
udito il Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ZACCO Franca, che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio dell'ordinanza impugnata limitatamente al periculum in mora e la declaratoria di inammissibilita' del ricorso nel resto;<…

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