Il delitto di resistenza a pubblico ufficiale assorbe soltanto il minimo di violenza necessaria per opporsi all'atto d'ufficio, mentre gli ulteriori atti di violenza che esulano da tali limiti e cagionano lesioni personali al pubblico ufficiale configurano un concorso di reati tra resistenza e lesioni personali aggravate dall'essere state commesse in danno di un pubblico ufficiale. L'aggravante di cui all'art. 339 c.p. è configurabile anche quando il soggetto, dopo aver opposto resistenza all'alt intimato dai militari, si sia dato alla fuga senza il concorso di altri, poiché l'aggravante si riferisce alla resistenza opposta a qualsiasi pubblico ufficiale intervenuto per impedire o interrompere la condotta criminosa, a prescindere dalla sua iniziale identificazione. Pertanto, la configurabilità delle aggravanti di cui agli artt. 339 c.p. e 61 n. 10 c.p. non incide sull'adeguatezza della misura cautelare applicata, qualora sussistano gravi indizi di colpevolezza per il reato di resistenza a pubblico ufficiale nella forma semplice, che consente l'applicazione di misure coercitive.