Cassazione penale Sez. II sentenza n. 35593 del 26 settembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:35593PEN

Massima

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Il sequestro preventivo per equivalente ai sensi degli artt. 322-ter e 640-ter c.p. può essere disposto nei confronti di beni di cui l'imputato abbia la disponibilità, anche se non ne risulti la titolarità, quando sia accertato che tali beni costituiscano il profitto o il prezzo del reato di truffa aggravata di cui all'art. 640-bis c.p., a prescindere dal loro effettivo rinvenimento. Tuttavia, il sequestro non può essere disposto sui beni per i quali sia provata l'assenza di disponibilità in capo all'imputato, in quanto la confisca per equivalente presuppone la dimostrazione della libera disponibilità dei beni da parte dell'imputato. Il giudice, pertanto, deve verificare puntualmente la sussistenza di tale requisito in relazione a ciascun bene sottoposto a sequestro, disponendone la restituzione agli aventi diritto ove ne accerti la mancanza di disponibilità in capo all'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MORELLI Francesco - Presidente

Dott. MONASTERO Francesc - est. Consigliere

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. TAVASSI ((omissis)) - Consigliere

Dott. AMBROSIO Annamaria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Avv. D'AQUINO Elio per gli imputati Sc. Fr. e Sc. Ma.;

avverso l'ordinanza emessa in data 17 novembre 2006 dal Tribunale per il riesame di ((omissis));

visti gli atti, la sentenza impugnata ed il ricorso;

udita, all'udienza in Camera di consiglio del 7 giugno 2007, la relazione del Consigliere, Dott. ((omissis));

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Proc…

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