Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 4329 del 29 gennaio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:4329PEN

Massima

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La misura cautelare interdittiva della sospensione dall'esercizio di pubblici uffici o servizi, pur essendo applicata in presenza di gravi indizi di colpevolezza per il delitto di corruzione, diviene inammissibile per impugnazione quando il relativo termine di durata sia già decorso, in quanto viene meno l'interesse attuale del ricorrente alla decisione. Il principio di diritto che emerge è che la sopravvenuta carenza di interesse rende inammissibile il ricorso avverso una misura cautelare interdittiva, anche se originariamente applicata in presenza di gravi indizi di reato, una volta che il termine di durata della misura stessa sia scaduto. Ciò in quanto l'impugnazione perde di attualità e rilevanza pratica, non potendo più incidere sulla posizione giuridica del ricorrente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. LANZA Luigi - rel. Consigliere

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza 27 maggio 2014 del Tribunale del riesame di Caltanissetta.

Visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso.

Udita la relazione fatta dal ((omissis)).

Sentito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore Generale dott. ANIELLO Roberto che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO

1. (OMISSIS), gia' sottoposto alla misura interdittiva de…

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