Cassazione penale Sez. I sentenza n. 5699 del 9 febbraio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:5699PEN

Massima

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Il dolo del tentato omicidio può essere desunto in via indiretta da elementi esterni, quali la potenzialità offensiva dell'arma utilizzata, la direzione dei colpi inferti e le modalità dell'aggressione, che esprimono in modo non equivoco l'intenzione dell'agente di provocare la morte della vittima, a prescindere dall'effettivo verificarsi dell'evento letale. Inoltre, l'entità delle lesioni riportate dalla vittima e il fatto che questa non si sia trovata in concreto pericolo di vita non escludono la configurabilità del tentato omicidio, in quanto tali esiti possono dipendere da fattori indipendenti dall'intento dell'agente. Ai fini della sussistenza del reato di tentato omicidio, è sufficiente il dolo diretto, rappresentato dalla cosciente volontà di porre in essere una condotta idonea a provocare, con certezza o alto grado di probabilità, la morte della persona verso cui la condotta stessa si dirige, senza che sia necessario il dolo intenzionale, ovvero il perseguimento dell'evento come scopo finale dell'azione. Quanto al reato di maltrattamenti in famiglia, la mancanza dell'elemento soggettivo per i fatti commessi in un periodo precedente alla disgregazione del nucleo familiare non esclude la configurabilità del reato, in quanto il dolo può essere desunto anche da elementi indiretti, come la reiterazione delle condotte abusive e la loro gravità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROCCHI Giacomo - Presidente

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

Dott. POSCIA Giorgio - rel. Consigliere

Dott. CAPPUCCIO Daniele - Consigliere

Dott. RUSSO Carmine - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza del Tribunale del riesame di Napoli del 07/06/2022;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere GIORGIO POSCIA;
letta la requisitoria scritta rassegnata, ai sensi del Decreto Legge n. 137 del 2020 e succ. modd., articolo 23 dal Sostituto Procuratore generale GIOVANNI DI LEO, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.Con l'ordinanza in epigrafe il Tribunal…

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