Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 10962 del 2013

ECLI:IT:TARLAZ:2013:10962SENT

Massima

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Il ricorso amministrativo diviene improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse della parte ricorrente, comportando la compensazione integrale delle spese di giudizio tra le parti costituite. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che il venir meno dell'interesse della parte ricorrente a ottenere una pronuncia nel merito determina l'improcedibilità del ricorso, indipendentemente dalla fondatezza o meno delle censure inizialmente sollevate. In tali casi, il giudice amministrativo, pur non potendosi pronunciare sul merito, dispone la compensazione integrale delle spese di causa tra le parti, tenuto conto del lungo tempo trascorso per la definizione della controversia. La massima può essere così formulata: Il ricorso amministrativo diviene improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse della parte ricorrente, comportando la compensazione integrale delle spese di giudizio tra le parti costituite. Il venir meno dell'interesse della parte ricorrente a ottenere una pronuncia nel merito determina l'improcedibilità del ricorso, indipendentemente dalla fondatezza o meno delle censure inizialmente sollevate. In tali casi, il giudice amministrativo, pur non potendosi pronunciare sul merito, dispone la compensazione integrale delle spese di causa tra le parti, tenuto conto del lungo tempo trascorso per la definizione della controversia. Il principio di diritto trova applicazione ogniqualvolta la parte ricorrente perda l'interesse alla definizione del giudizio, senza che ciò implichi alcuna valutazione sulla legittimità o meno degli atti impugnati. La compensazione integrale delle spese di causa rappresenta una soluzione equa, considerato il protrarsi del contenzioso per un periodo di tempo significativo.

Sentenza completa

N. 21415/2000
REG.RIC.

N. 10962/2013 REG.PROV.COLL.

N. 21415/2000 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Terza Bis)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 21415 del 2000, proposto dal dott. ((omissis)), rappresentato e difeso dall’avv. ((omissis)) presso il cui studio in Roma, p.zza Acilia n. 4 è elettivamente domiciliato,

contro

l’Azienda U.S.L. di Viterbo, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dall’avv. ((omissis)) e, a seguito di rinuncia al mandato, dall’avv. ((omissis)) presso il cui studio in Roma, via Ugo de Carolis, n. 6, è elettivamente domiciliata,

per l'annullamento

della delibera n. 1469 del 14 settembre 2001, con la quale l’Azienda U.S.L. di Viterbo ha nominato la Commissione di verifica dei…

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