Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza breve n. 15447 del 2023

ECLI:IT:TARLAZ:2023:15447SENB

Massima

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Il provvedimento amministrativo di annullamento in autotutela di un atto precedentemente adottato, che riconosce la fondatezza delle doglianze articolate dal destinatario, determina la cessazione della materia del contendere nel giudizio promosso avverso il provvedimento annullato, con conseguente condanna dell'amministrazione al pagamento delle spese processuali in applicazione del criterio della "soccombenza virtuale". L'annullamento in autotutela, infatti, comporta il venir meno dell'interesse del ricorrente all'impugnazione, in quanto l'atto lesivo è stato rimosso dall'ordinamento, e costituisce un riconoscimento implicito della fondatezza delle censure mosse dal privato, il quale pertanto deve essere integralmente ristorato delle spese sostenute per la tutela dei propri diritti e interessi. Tale principio si fonda sull'esigenza di garantire l'effettività della tutela giurisdizionale e di disincentivare comportamenti dilatori o pretestuosi da parte della pubblica amministrazione, la quale è tenuta a rimuovere tempestivamente gli atti illegittimi, evitando di costringere il cittadino a subire gli oneri e i disagi di un giudizio. Esso trova applicazione ogniqualvolta l'amministrazione, in sede di autotutela, annulli o revochi un provvedimento impugnato, indipendentemente dalla natura dell'atto originariamente adottato e dalle ragioni che hanno condotto al suo annullamento.

Sentenza completa

Pubblicato il 19/10/2023

N. 15447/2023 REG.PROV.COLL.

N. 12986/2023 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Bis)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex art. 60 cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 12986 del 2023, proposto da
MARIELLA CARI con domicilio digitale presso l’indirizzo di posta elettronica certificata, come risultante dai registri di giustizia, dell’avv. Alberto Costantini che la rappresenta e difende nel presente giudizio

contro

ROMA CAPITALE, in persona del Sindaco p.t., con domicilio digitale presso l’indirizzo di posta elettronica certificata, come risultante dai registri di giustizia, dell’avv. Giuseppe Paolo Alaimo che la rappresenta e difende nel presente giudizio

per l'annullamento

della determinazione dirigenziale n. 2408 del …

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