Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 30261 del 12 luglio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:30261PEN

Massima

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Il giudice che applica la pena su richiesta delle parti (c.d. "patteggiamento") è tenuto a motivare adeguatamente la decisione di disporre la confisca di beni sottoposti a sequestro, indicando le ragioni per cui ritiene sussistente il nesso tra tali beni e la condotta di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti accertata. Tale obbligo di motivazione non può essere eluso in ragione della natura semplificata e sintetica della motivazione tipica del rito del patteggiamento, essendo la confisca una misura di sicurezza patrimoniale estranea al patto concluso tra le parti. Il giudice deve quindi esporre le specifiche argomentazioni che giustificano il provvedimento di confisca, non essendo sufficiente una mera enunciazione del dispositivo. In assenza di una adeguata motivazione, la sentenza deve essere annullata limitatamente a tale profilo, con rinvio al giudice di merito per un nuovo esame.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARZANO Francesco - Presidente

Dott. D'ISA Claudio - Consigliere

Dott. BIANCHI Luisa - Consigliere

Dott. CIAMPI Francesco - rel. Consigliere

Dott. GRASSO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. (OMISSIS);

avverso la sentenza del TRIBUNALE DI BERGAMO in data 19 ottobre 2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCESCO MARIA CIAMPI;

lette le conclusioni del PG In persona del Dott. ((omissis)) che ha chiesto l'annullamento della gravata sentenza limitatamente alla disposta confisca con rinvio al Tribunale di Bergamo per nuovo esame sul punto.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza in data 19 ottobre 2011 il Tribunale di …

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