Cassazione penale Sez. V sentenza n. 14895 del 6 aprile 2009

ECLI:IT:CASS:2009:14895PEN

Massima

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Il dolo del reato di false dichiarazioni a un pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio sussiste quando l'agente abbia la generica consapevolezza che le dichiarazioni siano rese a soggetti che esercitano una pubblica funzione o un pubblico servizio, anche se inseriti in una struttura pubblica come un ospedale, senza che sia necessaria la conoscenza specifica delle loro qualifiche. L'elemento soggettivo del reato è integrato dalla consapevolezza dell'agente di dichiarare il falso all'autorità costituita, indipendentemente dalla conoscenza dettagliata delle funzioni del destinatario delle dichiarazioni. La sussistenza del dolo non richiede che l'agente abbia piena cognizione della qualifica di pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio del soggetto cui rende le dichiarazioni, essendo sufficiente la generica consapevolezza che le stesse siano rese a un'autorità pubblica nell'esercizio delle sue funzioni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) CO. FI. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 22/04/2008 CORTE APPELLO di CATANIA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARROZZA ARTURO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. MONETTI Vito che conclude per l'inammissibilita' del ricorso.

FATTO E DIRITTO

1.- La Corte di Catania ha confermato la sentenza del Tribunal…

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