Cassazione penale Sez. I sentenza n. 17498 del 27 aprile 2023

ECLI:IT:CASS:2023:17498PEN

Massima

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La configurabilità dell'aggravante dell'utilizzo del metodo mafioso di cui all'art. 416-bis.1 c.p. non richiede necessariamente la sussistenza di una compagine mafiosa o camorristica di riferimento, né quando è contestato l'utilizzo del metodo mafioso, né quando è addebitata la finalità agevolativa, essendo sufficiente che lo scopo sia quello di contribuire all'attività di un'associazione operante in un contesto di matrice mafiosa, in una logica di contrapposizione tra gruppi ispirati da finalità di controllo del territorio con le modalità tipiche previste dall'art. 416-bis c.p. Pertanto, la sussistenza di tale aggravante può essere desunta dalle modalità eclatanti e plateali dell'azione criminosa, dal previo concerto con gli affiliati al gruppo antagonista, dal movente individuato nella faida per il controllo del territorio, elementi che si iscrivono a pieno titolo in un modo di agire tipicamente mafioso, a prescindere dall'effettiva partecipazione dell'imputato al sodalizio criminale. Inoltre, il riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche richiede la dimostrazione di elementi di segno positivo che incidano sull'apprezzamento dell'entità del reato e della capacità a delinquere dell'imputato, la cui valutazione rientra nell'ambito di un giudizio di fatto rimesso alla discrezionalità del giudice, il cui esercizio deve essere motivato nei soli limiti atti a far emergere in misura sufficiente la sua valutazione circa l'adeguamento della pena alla gravità effettiva del reato e alla personalità del reo. Infine, in tema di reato continuato, il grado di impegno motivazionale richiesto in ordine ai singoli aumenti di pena ex art. 81 c.p., comma 2, è correlato all'entità degli stessi, essendo sufficiente una motivazione che consenta di verificare il rispetto del rapporto di proporzione tra le pene, il rispetto dei limiti previsti dall'art. 81 c.p. e l'assenza di un surrettizio cumulo materiale di pene.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROCCHI Giacomo - Presidente

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

Dott. CAPPUCCIO Daniele - Consigliere

Dott. TOSCANI Eva - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 21/12/2021 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. EVA TOSCANI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, Dott. PICARDI ANTONIETTA, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
Si da' atto che il difensore, Avvocato (OMISSIS), non e' presente avendo fatto pervenire via PEC presso la cancelleria della…

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