Il rispetto della normativa vigente in materia edilizia e urbanistica, nonché dei principi di legalità, certezza del diritto e tutela dell'affidamento, impone che l'annullamento in autotutela di un titolo abilitativo edilizio già rilasciato sia adeguatamente motivato e sorretto da una concreta e puntuale dimostrazione della violazione dei parametri edilizi autorizzati, senza che possa rilevare un mero orientamento interpretativo di carattere generale e astratto, come quello contenuto in una circolare ministeriale, che non tenga conto dell'evoluzione normativa e delle esigenze di adeguamento sismico degli immobili. Pertanto, l'annullamento di un permesso di costruire in sanatoria, rilasciato per interventi di manutenzione straordinaria finalizzati all'adeguamento sismico di un immobile, non può essere disposto sulla base della mera presunzione di un aumento di cubatura o superficie, in assenza di una puntuale verifica dello stato dei luoghi e del progetto approvato, dovendosi altresì valutare la ragionevolezza e proporzionalità dell'azione amministrativa rispetto all'interesse pubblico di riferimento, rappresentato dalla tutela della stabilità statica e sismica degli edifici a garanzia della pubblica incolumità.