Il rilascio di un permesso di costruire in violazione delle norme urbanistiche ed edilizie vigenti, comportante il superamento dei parametri volumetrici massimi consentiti e il mancato rispetto delle distanze legali minime tra fabbricati, legittima l'annullamento d'ufficio del titolo abilitativo da parte dell'amministrazione comunale, senza che sia necessaria una specifica motivazione in ordine al bilanciamento tra l'interesse pubblico alla rimozione dell'atto illegittimo e l'affidamento del privato nella conservazione del titolo, essendo tale interesse pubblico in re ipsa. L'applicazione della sanzione alternativa pecuniaria, prevista dagli artt. 34 e 38 del d.p.r. n. 380/2001, è invece esclusa in presenza di violazioni sostanziali e non meramente formali della disciplina urbanistico-edilizia, comportanti modifiche essenziali dei parametri progettuali approvati, dovendosi in tali casi procedere alla demolizione delle opere abusive.