Cassazione penale Sez. V sentenza n. 50203 del 11 dicembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:50203PEN

Massima

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Il giudice di prevenzione, nel valutare l'attualità della pericolosità sociale di un soggetto già condannato per reati di associazione mafiosa, deve considerare tre indicatori fondamentali: a) il livello di coinvolgimento del proposto nelle pregresse attività del gruppo criminoso, essendo diversa la potenzialità criminale di un soggetto "di vertice" rispetto a chi ha avuto un ruolo meramente operativo o di episodica contiguità; b) la tendenza del gruppo di riferimento a mantenere intatta la sua capacità operativa nonostante le mutevoli composizioni soggettive; c) l'eventuale manifestazione, da parte del proposto, di comportamenti denotanti l'abbandono delle logiche criminali in precedenza condivise. Solo la concreta analisi di tali indicatori consente la formulazione di una prognosi di pericolosità attuale immune da inammissibili presunzioni di pericolosità permanente. Inoltre, il giudice deve verificare la sussistenza di una sproporzione tra il valore dei beni acquisiti dal proposto e dal suo nucleo familiare e la loro capacità reddituale, anche tenendo conto di eventuali finanziamenti bancari, al fine di accertare la riferibilità dei beni a proventi di attività illecite.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. SCARLINI Enrico V. S. - Consigliere

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 29/10/2018 della CORTE APPELLO di PALERMO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa BRANCACCIO MATILDE;
sentite le conclusioni del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa ((omissis)), che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il provvedimento impugnato, datato 29.10.2018, depositato il 25.3.2019, la Corte d'Appello di Palermo, Sezione Misure di Prevenzione, ha confermato il decreto e…

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