Cassazione penale Sez. V sentenza n. 227 del 7 gennaio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:227PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: Il reato di lesioni personali commesso durante una partita di calcio non è scriminato dal "rischio consentito" se la condotta dell'imputato ha superato la normale tollerabilità degli scontri fisici prevedibili in tale contesto sportivo, cagionando lesioni gravi. Ai fini della concessione del rinvio del dibattimento, non è sufficiente il mero impedimento professionale del difensore o dell'imputato, essendo necessaria una causa di assoluta impossibilità a comparire innanzi al giudice di merito. Le censure relative a vizi di motivazione e mancata assunzione di prove decisive, se articolate in modo generico e tendenti a una diversa valutazione delle risultanze processuali, sono inammissibili in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS S. - rel. Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 544/2009 CORTE APPELLO di CATANZARO, del 30/06/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 25/09/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. SILVANA DE BERARDINIS;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

udito, per la parte civile, Avv. (OMISSIS), che conclude conformemente al PG…

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