Cassazione penale Sez. V sentenza n. 36033 del 19 settembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:36033PEN

Massima

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Il reato associativo di cui all'art. 416-bis c.p. può essere integrato da una pluralità di condotte, anche se riferite a momenti diversi, purché idonee a dimostrare la partecipazione dell'indagato all'associazione mafiosa. A tal fine, rilevano sia le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, sia gli elementi indiziari desumibili dalle intercettazioni telefoniche e dalle attività di polizia giudiziaria, come i contatti e le relazioni intrattenute dall'indagato con soggetti ritenuti affiliati al sodalizio mafioso, nonché le condotte finalizzate a favorirne la latitanza. La valutazione complessiva di tali elementi, anche se singolarmente non decisivi, può fondare il giudizio di sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza richiesti per l'applicazione della misura cautelare, senza che sia necessario un riscontro puntuale di ogni singolo elemento indiziario.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) ZU. GI. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 27/12/2007 TRIB. LIBERTA' di CALTANISSETTA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. FEDERICO RAFFAELLO;

Udito il Procuratore Generale nella persona del Dott. ((omissis)), che ha chiesto l'annullamento senza rinvio del provvedimento impugnato e la scarcerazione dell'indagato;

udito il difensore del ricorrente avv. ((omissis)) del foro di Calta…

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