Il decreto di condanna emesso ai sensi dell'art. 3 della legge n. 89 del 2001 per l'eccessiva durata del processo ha natura decisoria in materia di diritti soggettivi ed è equiparato al giudicato, con conseguente idoneità a fungere da titolo per l'azione di ottemperanza. Pertanto, il giudice amministrativo, in presenza di un decreto definitivo di condanna al pagamento di una somma di denaro a titolo di equa riparazione, è tenuto a ordinare all'amministrazione di dare esecuzione al provvedimento entro un termine perentorio, nominando, in caso di ulteriore inottemperanza, un commissario ad acta con il compito di provvedere al pagamento a spese dell'amministrazione inadempiente. Tuttavia, l'applicazione della penalità di mora prevista dall'art. 114, comma 4, lett. e), del codice del processo amministrativo può essere esclusa qualora siano dimostrate ragioni ostative connesse alle difficoltà di adempimento collegate a vincoli normativi e di bilancio, allo stato della finanza pubblica e alla rilevanza di specifici interessi pubblici, in considerazione della specialità del contesto del debitore pubblico.