Cassazione penale Sez. II sentenza n. 52088 del 19 novembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:52088PEN

Massima

Massima ufficiale
È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale degli artt. 34, 36 e 37 cod. proc. pen., in relazione all'art. 111 Cost., nella parte in cui non prevedono l'incompatibilità del giudice che, in sede di delibazione incidentale, abbia assegnato al fatto una qualificazione giuridica diversa da quella attribuita dal pubblico ministero, in quanto la valutazione della corretta qualificazione della condotta descritta nel capo di imputazione, anche quando comporta la contestazione di un'aggravante in precedenza non contestata non costituisce un'anticipazione del giudizio poiché interviene a prescindere dalla valutazione delle prove, senza implicare la verifica della sussistenza del fatto contestato e della sua attribuzione all'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. PACILLI Giuseppina - Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 27/04/2018 della CORTE APPELLO di LECCE;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. SANDRA RECCHIONE;
lette le conclusioni del PG Dr. Tocci Stefano che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.La Corte di appello di Lecce rigettava la dichiarazione di ricusazione presentata dal (OMISSIS) nei confronti del giudice del dibattimento che aveva negato l'applicazione dell'articolo 162 ter…

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