Cassazione penale Sez. V sentenza n. 24903 del 6 giugno 2013

ECLI:IT:CASS:2013:24903PEN

Massima

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Il concorso morale nel reato richiede la consapevole rappresentazione e volontà del partecipe di cooperare con altri soggetti alla comune realizzazione della condotta delittuosa. Pertanto, ai fini della configurabilità del concorso morale, non è sufficiente l'accertamento della mera condotta strumentale del partecipe, ma è necessario verificare la sua effettiva consapevolezza e volontà di contribuire alla realizzazione del fatto criminoso, anche quando il suo apporto non si sia concretizzato nella partecipazione diretta all'esecuzione materiale del reato. Il giudice è tenuto a motivare adeguatamente in ordine all'elemento soggettivo del concorso morale, non potendo desumerlo automaticamente dalla sola condotta oggettiva del partecipe.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. DE MARZO G. - rel. Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza della Corte d'assise d'appello di Catanzaro R.G. n. 2/2011;

visti gli atti, il provvedimento impugnato, il ricorso e le memorie depositate nell'interesse;

dell'imputato;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione svolta dal Consigliere Dott. Giuseppe De Marzo;

udito il Procuratore Generale, in persona del Dott. Roberto Aniello, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito, per l&…

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