Cassazione penale Sez. V sentenza n. 19257 del 7 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:19257PEN

Massima

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Integra il reato di falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità o su qualità personali proprie (art. 495 c.p.) e non il meno grave reato di false dichiarazioni sulla identità o su qualità personali proprie (art. 496 c.p.), la condotta di colui che, privo di documenti di identificazione, fornisce alle forze dell'ordine, nel corso di un controllo, false dichiarazioni sulla propria identità, in quanto tali dichiarazioni, in assenza di altri mezzi di identificazione, rivestono carattere di attestazione preordinata a garantire al pubblico ufficiale le proprie qualità personali, e, quindi, ove false, ad integrare la falsa attestazione che costituisce l'elemento distintivo del reato di cui all'art. 495 c.p., rispetto all'ipotesi di reato di cui all'art. 496 c.p. Ciò in quanto la correlazione funzionale tra l'elemento sostanziale della falsa attestazione e l'assenza di dati identificativi certi riguardanti la persona che rende le false dichiarazioni al pubblico ufficiale, anche nel corso di un normale controllo di polizia, coglie la finalità di politica criminale che ha ispirato l'intervento legislativo novellatore dell'art. 495 c.p., volto ad ottenere un generalizzato controllo sull'ordine pubblico nazionale. Il fatto che l'imputato si sia poi determinato ad esibire il documento di identità non rileva ai fini della configurabilità del reato, essendo questo già perfezionato con il rilascio della falsa dichiarazione, la cui destinazione, attesa la contestuale mancata esibizione della patente, non poteva che essere la verbalizzazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. SESSA Rena - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 11/12/2017 della CORTE APPELLO di PALERMO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott.ssa RENATA SESSA;.
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore, Dott.ssa CESQUI ELISABETTA, che ha concluso per l'inammissibilita'.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS), a mezzo del difensore di fiducia, impugna la sentenza della Corte di Appello di Palermo confermativa…

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