Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'ambito del giudizio di ottemperanza, ha statuito che l'Amministrazione è tenuta a dare esecuzione al giudicato formatosi a seguito di una sentenza passata in giudicato, entro il termine perentorio di novanta giorni dalla notificazione o comunicazione della presente decisione. In caso di inerzia dell'Amministrazione, il Tribunale ha nominato un Commissario ad acta, con il compito di provvedere all'adempimento del giudicato entro i successivi novanta giorni, anche mediante l'emissione di un ordinativo di pagamento in conto sospeso, con addebito del relativo compenso a carico dell'Amministrazione resistente. Tale principio si fonda sull'esigenza di assicurare l'effettività della tutela giurisdizionale e il rispetto del giudicato, quale espressione del principio di legalità e buon andamento dell'azione amministrativa, sanciti dagli artt. 24 e 97 della Costituzione. L'inottemperanza della Pubblica Amministrazione al giudicato, infatti, integra una grave violazione dei doveri di leale collaborazione con l'Autorità Giudiziaria e di corretto esercizio dei poteri pubblici, comportando l'attivazione di rimedi volti a garantire l'esecuzione della sentenza, anche mediante l'intervento sostitutivo di un Commissario ad acta. Tale principio si applica in tutti i casi in cui l'Amministrazione non dia spontaneamente esecuzione a una sentenza passata in giudicato, a tutela del diritto di difesa del cittadino e del principio di effettività della tutela giurisdizionale.